Così, oggi mi distesi
su una sottile nube nera
che meditar mi presi
sulla mia esistenza mera.
Abbandonato in quella coltre
grande e splendida sugli occhi,
ove in tutte l’ore ed oltre
mi rinvenni tra gli sciocchi.
Mi vergogno immensamente
della mia puerilità,
della mia meschina e volgare umanità.
Mi incateno inutilmente
ad un’empia volontà,
tradotta brutalmente da una lauta sazietà.
Cosi infine, trasalito, mi ripresi al mio presente
ove incredulo e stupito ritrovai il me sensiente.