D’infinite lune il globo costella
Miser viandanti usciti fuor gregge
Si sottrattisi al colui che regge
D’infinite lune cantan novella.
E Come il cieco al tramonto rimira
Così lo spirto mio a quell’infinito,
Il color che del vento ebbe udito,
Del gelido occhio i’temo la mira.
Ma cavalier che irrompe in battaglia
Giudizio non teme fuorché proprio onore,
E il mondo di questo s’inganna.
Così Luna che il cuor m’attanaglia
Chiusa in un chiostro di bianco pallore
Ossequia il coraggio dello spirto che inganna.
Tanto vinco io
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